Gazzetta Ufficiale N. 61 del 12 Marzo 2008
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  DECRETO 22 gennaio 2008 , n. 37 
  Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, 
  lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni 
  in materia di attivita' di installazione degli impianti all'interno degli edifici. 
  
!!! Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112 Abrogazione dell'art. 13 del DM 37 del 22.1.2008
Art. 1. Ambito di applicazione
  Note alle premesse 
  Art. 2. Definizioni relative agli impianti
  Art. 3. Imprese abilitate
  Note all'articolo 3
  Art. 4. Requisiti tecnico-professionali
  Art. 5. Progettazione degli impianti
  Art. 6. Realizzazione ed installazione degli impianti
  Note all'articolo 6
  Art. 7. Dichiarazione di conformita'
  Art. 8. Obblighi del committente o del proprietario
  Art. 9. Certificato di agibilita'
  Art. 10. Manutenzione degli impianti
  Nota all'articolo 10
  Art. 11. Deposito presso lo sportello unico per l'edilizia del 
  progetto, della dichiarazione di conformita' o del certificato di collaudo.
  Note all'articolo 11 
  Art. 12. Contenuto del cartello informativo
  Art. 13. Documentazione !!! 
  (Abrogato 
  con il Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112) 
  Art. 14. Finanziamento dell'attivita' di normazione tecnica
  Note all'articolo 14
  Art. 15. Sanzioni
  Note all'articolo 15
  Allegato 
  I
  Dichiarazione di conformità dell'impianto 
  alla regola dell'arte
  Allegato 
  II 
  Dichiarazione di conformità dell'impianto 
  alla regola dell'arte (Fac-simile ad uso degli Uffici Tecnici interni di imprese 
  non installatrici)
Gazzetta Ufficiale N. 61 del 12 Marzo 2008
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
 DECRETO 22 gennaio 2008 , n. 37 
  Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, 
  lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni 
  in materia di attivita' di installazione degli impianti all'interno degli edifici. 
  
IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
di concerto con
IL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Visto l'articolo 87, comma quinto, della Costituzione;
Visto l'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a), del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1, della legge 2 dicembre 2005, n. 248, recante misure di contrasto all'evasione fiscale e disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria;
Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400; 
  Visti gli articoli 8, 14 e 16 della legge 5 marzo 1990, n. 46, recante norme 
  per la sicurezza degli impianti; 
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 392, recante il Regolamento recante disciplina del procedimento di riconoscimento delle imprese ai fini della installazione, ampliamento e trasformazione degli impianti nel rispetto delle norme di sicurezza;
Vista la legge 5 gennaio 1996, n. 25, recante differimento di termini previsti da disposizioni legislative nel settore delle attivita' produttive ed altre disposizioni urgenti in materia e successive modificazioni;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 14 dicembre 1999, n. 558, recante il regolamento recante norme per la semplificazione della disciplina in materia di registro delle imprese, nonche' per la semplificazione dei procedimenti relativi alla denuncia di inizio di attivita' e per la domanda di iscrizione all'albo delle imprese artigiane o al registro delle imprese per particolari categorie di attivita' soggette alla verifica di determinati requisiti tecnici;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, n. 162, recante il regolamento recante norme per l'attuazione della direttiva 95/16/CE sugli ascensori e di semplificazione dei procedimenti per la concessione del nulla osta per ascensori e montacarichi, nonche' della relativa licenza di esercizio e successive modificazioni;
Visto l'articolo 1-quater del decreto-legge 12 maggio 2006, n. 173, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2006, n. 228, recante proroga di termini per l'emanazione di atti di natura regolamentare.
Visto l'articolo 3, comma 1, del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300 (Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni diverse), convertito, con modificazioni, nella legge 26 febbraio 2007, n. 17;
Udito il parere del Consiglio di Stato, Sezione Consultiva per gli Atti Normativi, espresso nell'adunanza generale del 7 maggio 2007, n. 159/2007;
Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, a norma dell'articolo 
  17 della legge n. 400 del 1998, effettuata con nota n. 0018603-17.8.2/1 del 
  16 novembre 2007; 
  A d o t t a il seguente regolamento: 
Art. 1. Ambito di applicazione ![]()
1. Il presente decreto si applica agli impianti posti al servizio 
  degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d'uso, collocati 
  all'interno degli stessi o delle relative pertinenze. Se l'impianto 
  e' connesso a reti di distribuzione si applica a partire dal punto di consegna 
  della fornitura. 
  2. Gli impianti di cui al comma 1 sono classificati come segue: 
  a) impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, 
  utilizzazione dell'energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche 
  atmosferiche, nonche' gli impianti per l'automazione di porte, cancelli e barriere; 
b) impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere;
c) impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di qualsiasi natura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventilazione ed aerazione dei locali;
d) impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura o specie;
e) impianti per la distribuzione e l'utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei locali;
f) impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili;
g) impianti di protezione antincendio.
3. Gli impianti o parti di impianto che sono soggetti a requisiti di sicurezza prescritti in attuazione della normativa comunitaria, ovvero di normativa specifica, non sono disciplinati, per tali aspetti, dalle disposizioni del presente decreto.
Avvertenza:
Le note qui pubblicate sono state redatte dall'amministrazione competente per materia ai sensi dell'articolo 10, commi 3 del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle quali e' operato il rinvio. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti.
-L'articolo 87, comma quinto, della Costituzione conferisce, tra l'altro, al 
  Presidente della Repubblica il potere di promulgare le leggi e di emanare i 
  decreti aventi valore di legge ed i regolamenti. 
  -Il testo dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a), del decreto legge 
  30 settembre 2005, n. 203, recante «Misure di contrasto all'evasione fiscale 
  e disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria. (pubblicato nella 
  Gazzetta Ufficiale 3 ottobre 2005, n. 230) e convertito in legge, con modificazioni, 
  dall'articolo 1, della legge 2 dicembre 2005, n. 248 (Gazzetta Ufficiale 2 dicembre 
  2005, n. 281, S.O.), e' il seguente: 
  «13. Entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge 
  di conversione del presente decreto, il Ministro delle attivita' produttive, 
  di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, emana 
  uno o piu' decreti, ai sensi dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 
  400, volti a disciplinare: a) il riordino delle disposizioni in materia di attivita' 
  di installazione degli impianti all'interno degli edifici; 
  Il testo dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, recante 
  «Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del 
  Consiglio dei Ministri.», (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 12 settembre 
  1988, n. 214, 5.0.), e' il seguente: «Art. 17 (Regolamenti). - (1. -2. 
  Omissis). 
  3. Con decreto ministeriale possono essere adottati regolamenti nelle materie 
  di competenza del ministro o di autorita' sottordinate al ministro, quando la 
  legge espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per materie di 
  competenza di piu' ministri, possono essere adottati con decreti interministeriali, 
  ferma restando la necessita' di apposita autorizzazione da parte della legge. 
  I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono dettare norme contrarie 
  a quelle dei regolamenti emanati dal Governo. 
Essi debbono essere comunicati al Presidente del Consiglio dei ministri prima della loro emanazione.
Il testo degli articoli 8, 14 e 16 della legge 5 marzo 1990, n. 46, recante «Norme per la sicurezza degli impianti» (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 12 marzo 1990, n. 59), sono i seguenti: «Art. 8 (Finanziamento dell'attivita' di normazione tecnica). -1. Il 3 per cento del contributo dovuto annualmente dall'Istituto nazionale per la assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) per l'attivita' di ricerca di cui all'articolo 3, terzo comma, del decreto-legge 30 giugno 1982, n. 390, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 agosto 1982, n. 597, e' destinato all'attivita' di normazione tecnica, di cui all'articolo 7 della presente legge, svolta dall'UNI e dal CEI.
2. La somma di cui al comma 1, calcolata sull'ammontare del contributo versato 
  dall'INAIL nel corso dell'anno precedente, e' iscritta a carico del capitolo 
  3030, dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'industria, del 
  commercio e dell'artigianato per il 1990 e a carico delle proiezioni del corrispondente 
  capitolo per gli anni seguenti.». 
  «Art. 14 (Verifiche). -1. Per eseguire i collaudi, ove previsti, e per 
  accertare la conformita' degli impianti alle disposizioni della presente legge 
  e della normativa vigente, i comuni, le unita' sanitarie locali, i comandi provinciali 
  dei vigili del fuoco e l'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza 
  del lavoro (ISPESL) hanno facolta' di avvalersi della collaborazione dei liberi 
  professionisti, nell'ambito delle rispettive competenze, di cui all'articolo 
  6, comma 1, secondo le modalita' stabilite dal regolamento di attuazione di 
  cui all'articolo 15. 
2. Il certificato di collaudo deve essere rilasciato entro tre mesi dalla presentazione 
  della relativa richiesta.». 
  «Art. 16 (Sanzioni). -1. Alla violazione di quanto previsto dall'articolo 
  10 consegue, a carico del 
  committente o del proprietario, secondo le modalita' previste dal regolamento 
  di attuazione di cui 
  all'articolo 15, una sanzione amministrativa da lire centomila a lire cinquecentomila. 
  Alla violazione delle altre norme della presente legge consegue, secondo le 
  modalita' previste dal medesimo regolamento di attuazione, una sanzione amministrativa 
  da lire un milione a lire dieci milioni.
2. Il regolamento di attuazione di cui all'articolo 15 determina le modalita' 
  della sospensione delle imprese dal registro o dall'albo di cui all'articolo 
  2, comma 1, e dei provvedimenti disciplinari a carico dei professionisti iscritti 
  nei rispettivi albi, dopo la terza violazione delle norme relative alla sicurezza 
  degli impianti, nonche' gli aggiornamenti dell'entita' delle sanzioni amministrative 
  di cui al comma 1.».
  Il decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 392, «Regolamento 
  recante disciplina del procedimento di riconoscimento delle imprese ai fini 
  della installazione, ampliamento e trasformazione degli impianti nel rispetto 
  delle norme di sicurezza.», e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 18 
  giugno 1994, n. 141, Supplemento Ordinario. 
La legge 5 gennaio 1996, n. 25, recante « Differimento di termini previsti 
  da disposizioni legislative nel settore delle attivita' produttive ed altre 
  disposizioni urgenti in materia.», e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 
  20 gennaio 1996, n. 16. Il decreto del Presidente della Repubblica 14 dicembre 
  1999, n. 558, recante «Regolamento recante norme per la semplificazione 
  della disciplina in materia di registro delle imprese, nonche' per la semplificazione 
  dei procedimenti relativi alla denuncia di inizio di attivita' e per la domanda 
  di iscrizione all'albo delle imprese artigiane o al registro delle imprese per 
  particolari categorie di attivita' soggette alla verifica di determinati requisiti 
  tecnici (numeri 94-97-98 dell'allegato 1 della legge. 15 marzo 1997, n. 59). 
  e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 21 novembre 2000, n. 272. Il decreto 
  del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, n. 162, recante «Regolamento 
  recante norme per l'attuazione della direttiva 95/16/CE sugli ascensori e di 
  semplificazione dei procedimenti per la concessione del nulla osta per ascensori 
  e montacarichi, nonche' della relativa licenza di esercizio.», e' pubblicato 
  nella Gazzetta Ufficiale 10 giugno 1999, n. 134. Il testo dell'articolo 1-quater 
  del decreto-legge 12 maggio 2006, n. 173, (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 
  13 maggio 2006, n. 110) convertito in legge 12 luglio 2006, n. 228, recante 
  «Proroga di termini per l'emanazione di atti di natura regolamentare.
  Ulteriori proroghe per l'esercizio di deleghe legislative e in materia di istruzione.»(pubblicata 
  nella Gazzetta Ufficiale 12 luglio 2006, n. 160), e' il seguente: «1-quater. 
  (Proroga di termine in materia di patrimonio abitativo). -1. Il termine previsto 
  dall'articolo 5-bis, comma 2, del decreto-legge 27 maggio 2005, n. 86, convertito, 
  con modificazioni, dalla legge 26 luglio 2005, n. 148, e' prorogato fino all'attuazione 
  dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, del decreto-legge 30 settembre 2005, 
  n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, 
  e comunque non oltre il 1° gennaio 2007. -Il testo dell'articolo 3, comma 
  1, del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300,(pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 
  28 dicembre 2006, n. 300), convertito, con modificazioni, in legge 26 febbraio 
  2007, n. 17, recante « Proroga di termini previsti da disposizioni legislative. 
  Disposizioni di delegazione legislativa.» (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 
  26 febbraio 2007, n. 47, Supplemento Ordinario), e' il seguente: «Art. 
  3. (Disposizioni in materia di costruzioni, opere infrastrutturali e lavori 
  in edilizia).
  -1. Il termine previsto dall'articolo 1-quater, comma 1, del decreto-legge 12 
  maggio 2006, n. 173, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2006, 
  n. 228, e' prorogato fino alla data di entrata in vigore del regolamento recante 
  norme sulla sicurezza degli impianti, di cui all'articolo 11quaterdecies, comma 
  13, lettera a), del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con 
  modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, e, comunque, non oltre il 
  31 dicembre 2007.
  A decorrere dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui al primo 
  periodo del presente comma, sono abrogati il regolamento di cui al decreto del 
  Presidente della Repubblica 6 dicembre 1991, n. 447, gli articoli da 107 a 121 
  del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, 
  n. 380, e la legge 5 marzo 1990, n. 46, ad eccezione degli articoli 8, 14 e 
  16, le cui sanzioni trovano applicazione in misura raddoppiata per le violazioni 
  degli obblighi previsti dallo stesso regolamento di cui al primo periodo del 
  presente comma.
Art. 2. Definizioni relative agli impianti ![]()
1. Ai fini del presente decreto si intende per:
  a) punto di consegna delle forniture: il punto in 
  cui l'azienda fornitrice o distributrice rende disponibile all'utente l'energia 
  elettrica, il gas naturale o diverso, l'acqua, ovvero il punto di immissione 
  del combustibile nel deposito collocato, anche mediante comodato, presso l'utente;
b) potenza impegnata: il valore maggiore tra la potenza impegnata contrattualmente con l'eventuale fornitore di energia, e la potenza nominale complessiva degli impianti di autoproduzione eventualmente installati;
c) uffici tecnici interni: strutture costituite da risorse umane e strumentali preposte all'impiantistica, alla realizzazione degli impianti aziendali ed alla loro manutenzione i cui responsabili posseggono i requisiti tecnico-professionali previsti dall'articolo 4;
d) ordinaria manutenzione: gli interventi finalizzati a contenere il degrado normale d'uso, nonche' a far fronte ad eventi accidentali che comportano la necessita' di primi interventi, che comunque non modificano la struttura dell'impianto su cui si interviene o la sua destinazione d'uso secondo le prescrizioni previste dalla normativa tecnica vigente e dal libretto di uso e manutenzione del costruttore;
e) impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, 
  utilizzazione dell'energia elettrica: i circuiti di alimentazione 
  degli apparecchi utilizzatori e delle prese a spina con esclusione degli equipaggiamenti 
  elettrici delle macchine, degli utensili, degli apparecchi elettrici in genere.
  Nell'ambito degli impianti elettrici rientrano anche quelli di autoproduzione 
  di energia fino a 20 kW nominale, gli impianti per l'automazione di porte, cancelli 
  e barriere, nonche' quelli posti all'esterno di edifici se gli stessi sono collegati, 
  anche solo funzionalmente, agli edifici;
f) impianti radiotelevisivi ed elettronici: le componenti impiantistiche necessarie alla trasmissione ed alla ricezione dei segnali e dei dati, anche relativi agli impianti di sicurezza, ad installazione fissa alimentati a tensione inferiore a 50 V in corrente alternata e 120 V in corrente continua, mentre le componenti alimentate a tensione superiore, nonche' i sistemi di protezione contro le sovratensioni sono da ritenersi appartenenti all'impianto elettrico; ai fini dell'autorizzazione, dell'installazione e degli ampliamenti degli impianti telefonici e di telecomunicazione interni collegati alla rete pubblica, si applica la normativa specifica vigente;
g) impianti per la distribuzione e l'utilizzazione di gas: l'insieme delle tubazioni, dei serbatoi e dei loro accessori, dal punto di consegna del gas, anche in forma liquida, fino agli apparecchi utilizzatori, l'installazione ed i collegamenti dei medesimi, le predisposizioni edili e meccaniche per l'aerazione e la ventilazione dei locali in cui deve essere installato l'impianto, le predisposizioni edili e meccaniche per lo scarico all'esterno dei prodotti della combustione;
h) impianti di protezione antincendio: gli impianti di alimentazione di idranti, gli impianti di estinzione di tipo automatico e manuale nonche' gli impianti di rilevazione di gas, di fumo e d'incendio;
i) CEI: Comitato Elettrotecnico Italiano;.
l) UNI: Ente Nazionale Italiano di Unificazione.
1. Le imprese, iscritte nel registro delle imprese di cui al decreto del Presidente 
  della Repubblica 7 dicembre 1995, n. 581 e successive modificazioni, di seguito 
  registro delle imprese, o nell'Albo provinciale delle imprese artigiane di cui 
  alla legge 8 agosto 1985, n. 443, di seguito albo delle imprese artigiane, sono 
  abilitate all'esercizio delle attivita' di cui all'articolo 1, se l'imprenditore 
  individuale o il legale rappresentante ovvero il responsabile tecnico da essi 
  preposto con atto formale, e' in possesso dei requisiti professionali di cui 
  all'articolo 4.
  2. Il responsabile tecnico di cui al comma 1 svolge tale funzione per una sola 
  impresa e la qualifica e' incompatibile con ogni altra attivita' continuativa.
  3. Le imprese che intendono esercitare le attivita' relative agli impianti di 
  cui all'articolo 1 presentano la dichiarazione di inizio attivita', ai sensi 
  dell'articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni, 
  indicando specificatamente per quali lettera e quale voce, di quelle elencate 
  nel medesimo articolo 1, comma 2, intendono esercitare l'attivita' e dichiarano, 
  altresi', il possesso dei requisiti tecnico-professionali di cui all'articolo 
  4, richiesti per i lavori da realizzare.
  4. Le imprese artigiane presentano la dichiarazione di cui al comma 3, unitamente 
  alla domanda d'iscrizione all'albo delle imprese artigiane per la verifica del 
  possesso dei prescritti requisiti tecnico-professionali e il conseguente riconoscimento 
  della qualifica artigiana. Le altre imprese presentano la dichiarazione di cui 
  al comma 3, unitamente alla domanda di iscrizione, presso l'ufficio del registro 
  delle imprese.
  5. Le imprese non installatrici, che dispongono di uffici tecnici interni sono 
  autorizzate all'installazione, alla trasformazione, all'ampliamento e alla manutenzione 
  degli impianti, relativi esclusivamente alle proprie strutture interne e nei 
  limiti della tipologia di lavori per i quali il responsabile possiede i requisiti 
  previsti all'articolo 4.
  6. Le imprese, di cui ai commi 1, 3, 4 e 5, alle quali sono stati riconosciuti 
  i requisiti tecnico-professionali, hanno diritto ad un certificato di riconoscimento, 
  secondo i modelli approvati con decreto del Ministro dell'industria del commercio 
  e dell'artigianato dell'11 giugno 1992. Il certificato e' rilasciato dalle competenti 
  commissioni provinciali per l'artigianato, di cui alla legge 8 agosto 1985, 
  n. 443, e successive modificazioni, o dalle competenti camere di commercio, 
  di cui alla legge 29 dicembre 1993, n. 580, e successive modificazioni.
Il decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 1995, n. 581, recante «Regolamento di attuazione dell'articolo 8 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, in materia di istituzione del registro delle imprese di cui all'articolo 2188 del codice civile.», e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 3 febbraio 1996, n. 28, Supplemento Ordinario.
La legge 8 agosto 1985, n. 443, recante «Legge-quadro per l'artigianato», e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 24 agosto 1985, n. 199. Il testo dell'articolo l9 della legge 7 agosto 1990, n. 241, recante «Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi» (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 18 agosto 1990, n. 192), e' il seguente: «Art. 19. (Dichiarazione di inizio attivita).
1. Ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, comprese le domande per le iscrizioni in albi o ruoli richieste per l'esercizio di attivita' imprenditoriale, commerciale o artigianale il cui rilascio dipenda esclusivamente dall'accertamento dei requisiti e presupposti di legge o di atti amministrativi a contenuto generale e non sia previsto alcun limite o contingente complessivo o specifici strumenti di programmazione settoriale per il rilascio degli atti stessi, con la sola esclusione degli atti rilasciati dalle amministrazioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, all'immigrazione, all'amministrazione della giustizia, alla amministrazione delle finanze, ivi compresi gli atti concernenti le reti di acquisizione del gettito, anche derivante dal gioco, alla tutela della salute e della pubblica incolumita', del patrimonio culturale e paesaggistico e dell'ambiente, nonche' degli atti imposti dalla normativa comunitaria, e' sostituito da una dichiarazione dell'interessato corredata, anche per mezzo di autocertificazioni, delle certificazioni e delle attestazioni normativamente richieste. L'amministrazione competente puo' richiedere informazioni o certificazioni relative a fatti, stati o qualita' soltanto qualora non siano attestati in documenti gia' in possesso dell'amministrazione stessa o non siano direttamente acquisibili presso altre pubbliche amministrazioni.
2. L'attivita' oggetto della dichiarazione puo' essere iniziata decorsi trenta 
  giorni dalla data di presentazione della dichiarazione all'amministrazione competente. 
  Contestualmente all'inizio dell'attivita', l'interessato ne da' comunicazione 
  all'amministrazione competente.
  3. L'amministrazione competente, in caso di accertata carenza delle condizioni, 
  modalita' e fatti legittimanti, nel termine di trenta giorni dal ricevimento 
  della comunicazione di cui al comma 2, adotta motivati provvedimenti di divieto 
  di prosecuzione dell'attivita' e di rimozione dei suoi effetti, salvo che, ove 
  cio' sia possibile, l'interessato provveda a conformare alla normativa vigente 
  detta attivita' ed i suoi effetti entro un termine fissato dall'amministrazione, 
  in ogni caso non inferiore a trenta giorni.
  E' fatto comunque salvo il potere dell'amministrazione competente di assumere 
  determinazioni in via di autotutela, ai sensi degli articoli 21-quinquies e 
  21-nonies. Nei casi in cui la legge prevede l'acquisizione di pareri di organi 
  o enti appositi, il termine per l'adozione dei provvedimenti di divieto di prosecuzione 
  dell'attivita' e di rimozione dei suoi effetti sono sospesi, fino all'acquisizione 
  dei pareri, fino a un massimo di trenta giorni, scaduti i quali l'amministrazione 
  puo' adottare i propri provvedimenti indipendentemente dall'acquisizione del 
  parere. Della sospensione e' data comunicazione all'interessato.
4. Restano ferme le disposizioni di legge vigenti che prevedono termini diversi 
  da quelli di cui ai commi 2 e 3 per l'inizio dell'attivita' e per l'adozione 
  da parte dell'amministrazione competente di provvedimenti di divieto di prosecuzione 
  dell'attivita' e di rimozione dei suoi effetti.
  5. Ogni controversia relativa all'applicazione dei commi 1, 2 e 3 e' devoluta 
  alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Il decreto del Ministro 
  dell'industria del commercio e dell'artigianato 11 giugno1992, recante «Approvazione 
  dei modelli dei certificati di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali 
  delle imprese e del responsabile tecnico ai fini della sicurezza degli impianti.», 
  e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 18 giugno 1992, n. 142. La legge 29 dicembre 
  1993, n. 580, recante «Riordinamento delle camere di commercio, industria, 
  artigianato e agricoltura.», e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 11 
  gennaio 1994, n. 7, supplemento ordinario.
Art. 4. Requisiti tecnico-professionali ![]()
1. I requisiti tecnico-professionali sono, in alternativa, uno dei seguenti:
  a) diploma di laurea in materia tecnica specifica 
  conseguito presso una universita' statale o legalmente riconosciuta;
b) diploma o qualifica conseguita al termine di scuola secondaria del secondo ciclo con specializzazione relativa al settore delle attivita' di cui all'articolo 1, presso un istituto statale o legalmente riconosciuto, seguiti da un periodo di inserimento, di almeno due anni continuativi, alle dirette dipendenze di una impresa del settore. Il periodo di inserimento per le attivita' di cui all'articolo 1, comma 2, lettera d) e' di un anno;
c) titolo o attestato conseguito ai sensi della legislazione vigente in materia di formazione professionale, previo un periodo di inserimento, di almeno quattro anni consecutivi, alle dirette dipendenze di una impresa del settore. Il periodo di inserimento per le attivita' di cui all'articolo 1, comma 2, lettera d) e' di due anni;
d) prestazione lavorativa svolta, alle dirette dipendenze di una impresa abilitata nel ramo di attivita' cui si riferisce la prestazione dell'operaio installatore per un periodo non inferiore a tre anni, escluso quello computato ai fini dell'apprendistato e quello svolto come operaio qualificato, in qualita' di operaio installatore con qualifica di specializzato nelle attivita' di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all'articolo 1.
2. I periodi di inserimento di cui alle lettere b) e c) e le prestazioni lavorative di cui alla lettera d) del comma 1 possono svolgersi anche in forma di collaborazione tecnica continuativa nell'ambito dell'impresa da parte del titolare, dei soci e dei collaboratori familiari. Si considerano, altresi', in possesso dei requisiti tecnico-professionali ai sensi dell'articolo 4 il titolare dell'impresa, i soci ed i collaboratori familiari che hanno svolto attivita' di collaborazione tecnica continuativa nell'ambito di imprese abilitate del settore per un periodo non inferiore a sei anni. Per le attivita' di cui alla lettera d) dell'articolo 1, comma 2, tale periodo non puo' essere inferiore a quattro anni.
Art. 5. Progettazione degli impianti ![]()
1. Per l'installazione, la trasformazione e l'ampliamento degli 
  impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettere a), b), c), d), 
  e), g), e' redatto un progetto.
  Fatta salva l'osservanza delle normative piu' rigorose in materia di progettazione, 
  nei casi indicati al comma 2, il progetto e' redatto da un professionista iscritto 
  negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta mentre, 
  negli altri casi, il progetto, come specificato all'articolo 7, comma 2, e' 
  redatto, in alternativa, dal responsabile tecnico dell'impresa installatrice.
2. Il progetto per l'installazione, trasformazione e ampliamento, e' redatto 
  da un professionista iscritto agli albi professionali secondo le 
  specifiche competenze tecniche richieste, nei seguenti casi: 
  a) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera a), per tutte le utenze 
  condominiali e per utenze domestiche di singole unita' abitative aventi potenza 
  impegnata superiore a 6 kw o per utenze domestiche di singole unita' abitative 
  di superficie superiore a 400 mq;
b) impianti elettrici realizzati con lampade fluorescenti a catodo freddo, collegati ad impianti elettrici, per i quali e' obbligatorio il progetto e in ogni caso per impianti di potenza complessiva maggiore di 1200 VA resa dagli alimentatori;
c) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera a), relativi agli immobili adibiti ad attivita' produttive, al commercio, al terziario e ad altri usi, quando le utenze sono alimentate a tensione superiore a 1000 V, inclusa la parte in bassa tensione, o quando le utenze sono alimentate in bassa tensione aventi potenza impegnata superiore a 6 kW o qualora la superficie superi i 200 mq;
d) impianti elettrici relativi ad unita' immobiliari provviste, anche solo parzialmente, di ambienti soggetti a normativa specifica del CEI, in caso di locali adibiti ad uso medico o per i quali sussista pericolo di esplosione o a maggior rischio di incendio, nonche' per gli impianti di protezione da scariche atmosferiche in edifici di volume superiore a 200 mc;
e) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera b), relativi agli impianti elettronici in genere quando coesistono con impianti elettrici con obbligo di progettazione;
f) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera c), dotati di canne fumarie collettive ramificate, nonche' impianti di climatizzazione per tutte le utilizzazioni aventi una potenzialita' frigorifera pari o superiore a 40.000 frigorie/ora;
g) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera e), relativi alla distribuzione e l'utilizzazione di gas combustibili con portata termica superiore a 50 kw o dotati di canne fumarie collettive ramificate, o impianti relativi a gas medicali per uso ospedaliero e simili, compreso lo stoccaggio;
h) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera g), se sono inseriti in un'attivita' soggetta al rilascio del certificato prevenzione incendi e, comunque, quando gli idranti sono in numero pari o superiore a 4 o gli apparecchi di rilevamento sono in numero pari o superiore a 10.
3. I progetti degli impianti sono elaborati secondo la regola dell'arte. 
  I progetti elaborati in conformita' alla vigente normativa e alle indicazioni 
  delle guide e alle norme dell'UNI, del CEI o di altri Enti di 
  normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'Unione europea o che sono 
  parti contraenti dell'accordo sullo spazio economico europeo, si 
  considerano redatti secondo la regola dell'arte. 
  4. I progetti contengono almeno gli schemi dell'impianto e i disegni 
  planimetrici nonche' una relazione tecnica sulla consistenza e 
  sulla tipologia dell'installazione, della trasformazione o dell'ampliamento 
  dell'impianto stesso, con particolare riguardo alla tipologia e alle caratteristiche 
  dei materiali e componenti da utilizzare e alle misure di prevenzione e di sicurezza 
  da adottare.
  Nei luoghi a maggior rischio di incendio e in quelli con pericoli di esplosione, 
  particolare attenzione e' posta nella scelta dei materiali e componenti da utilizzare 
  nel rispetto della specifica normativa tecnica vigente.
5. Se l'impianto a base di progetto e' 
  variato in corso d'opera, il progetto presentato e' integrato con la necessaria 
  documentazione tecnica attestante le varianti, alle 
  quali, oltre che al progetto, l'installatore e' tenuto 
  a fare riferimento nella dichiarazione di conformita'.
  6. Il progetto, di cui al comma 2, e' 
  depositato presso lo sportello unico per l'edilizia del comune 
  in cui deve essere realizzato l'impianto nei termini previsti all'articolo 11. 
Art. 6. Realizzazione ed installazione degli impianti 
  
 
  
1. Le imprese realizzano gli impianti secondo la regola dell'arte, 
  in conformita' alla normativa vigente e sono responsabili della corretta esecuzione 
  degli stessi. Gli impianti realizzati in conformita' alla vigente 
  normativa e alle norme dell'UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione 
  appartenenti agli Stati membri dell'Unione europea o che sono parti contraenti 
  dell'accordo sullo spazio economico europeo, si considerano eseguiti 
  secondo la regola dell'arte.
  2. Con riferimento alle attivita' produttive, si applicano le norme generali 
  di sicurezza di cui all'articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio 
  dei Ministri 31 marzo 1989 e le relative modificazioni.
  3. Gli impianti elettrici nelle unita' immobiliari ad uso abitativo 
  realizzati prima del 13 marzo 1990 si considerano adeguati se dotati di sezionamento 
  e protezione contro le sovracorrenti posti all'origine dell'impianto, di protezione 
  contro i contatti diretti, di protezione contro i contatti indiretti o protezione 
  con interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale non superiore 
  a 30 mA. 
Il testo dell'articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 
  31 marzo1989, recante «Applicazione dell'articolo 12 del decreto del Presidente 
  della Repubblica 17 maggio 1988, n. 175, concernente rischi rilevanti connessi 
  a determinate attivita' industriali.», (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 
  21 aprile 1989, n. 93, S.O.), e' il seguente: «Art. 1. (Norme generali 
  di sicurezza). -1.
  Nella progettazione, nella realizzazione e nella gestione delle attivita' industriali 
  i fabbricanti sono tenuti a conformarsi a tutte le disposizioni vigenti in materia 
  di sicurezza del lavoro, di prevenzione incendi e di tutela della popolazione 
  e dell'ambiente. In particolare i fabbricanti devono ottenere dal competente 
  Comando dei vigili del fuoco le autorizzazioni concernenti la prevenzione incendi 
  previste dalle norme vigenti ed uniformarsi alle disposizioni contenute nel:
a) regio decreto 9 gennaio 1927, n. 147;
b) regio decreto 12 maggio 1927, n. 824;
c) testo unico delle leggi sanitarie, approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265;
d) decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547;
e) decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303;
f) legge 23 dicembre 1978, n. 833, e successive modifiche, integrazioni e decreti applicativi;
g) decreto del Presidente della Repubblica 29 luglio 1982, n. 577;
h) legge 7 dicembre 1984, n. 818;
i) decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277;
l) decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626.
2. Il richiamo alle disposizioni di cui al comma 1 va esteso alle successive modificazioni ed integrazioni nonche' ai decreti applicativi.
Art. 7. Dichiarazione di conformita' ![]()
1. Al termine dei lavori, previa effettuazione delle 
  verifiche previste dalla normativa vigente, comprese quelle di funzionalita' 
  dell'impianto, l'impresa installatrice rilascia al committente la 
  dichiarazione di conformita' degli impianti realizzati nel rispetto 
  delle norme di cui all'articolo 6.
  Di tale dichiarazione, resa sulla base del modello di cui all'allegato I, fanno 
  parte integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati, 
  nonche' il progetto di cui all'articolo 5.
  2. Nei casi in cui il progetto e' redatto dal responsabile tecnico dell'impresa 
  installatrice l'elaborato tecnico e' costituito almeno dallo schema dell'impianto 
  da realizzare, inteso come descrizione funzionale ed effettiva dell'opera da 
  eseguire eventualmente integrato con la necessaria documentazione tecnica attestante 
  le varianti introdotte in corso d'opera.
  3. In caso di rifacimento parziale di impianti, il progetto, la dichiarazione 
  di conformita', e l'attestazione di collaudo ove previsto, si riferiscono alla 
  sola parte degli impianti oggetto dell'opera di rifacimento, ma tengono conto 
  della sicurezza e funzionalita' dell'intero impianto. Nella dichiarazione di 
  cui al comma 1 e nel progetto di cui all'articolo 5, e' espressamente indicata 
  la compatibilita' tecnica con le condizioni preesistenti dell'impianto. 
  4. La dichiarazione di conformita' e' rilasciata anche dai responsabili degli 
  uffici tecnici interni delle imprese non installatrici di cui all'articolo 3, 
  comma 3, secondo il modello di cui all'allegato II del presente decreto. 
  5. Il contenuto dei modelli di cui agli allegati I e II puo' essere modificato 
  o integrato con decreto ministeriale per esigenze di aggiornamento di natura 
  tecnica.
  6. Nel caso in cui la dichiarazione di conformita' prevista dal presente articolo, 
  salvo quanto previsto all'articolo 15, non sia stata prodotta o non sia piu' 
  reperibile, tale atto e' sostituito -per gli impianti eseguiti prima dell'entrata 
  in vigore del presente decreto -da una dichiarazione di rispondenza, resa da 
  un professionista iscritto all'albo professionale per le specifiche competenze 
  tecniche richieste, che ha esercitato la professione, per almeno cinque anni, 
  nel settore impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione, sotto personale 
  responsabilita', in esito a sopralluogo ed accertamenti, ovvero, per gli impianti 
  non ricadenti nel campo di applicazione dell'articolo 5, comma 2, da un soggetto 
  che ricopre, da almeno 5 anni, il ruolo di responsabile tecnico di un'impresa 
  abilitata di cui all'articolo 3, operante nel settore impiantistico a cui si 
  riferisce la dichiarazione. 
Art. 8. Obblighi del committente o del proprietario 
  
 
  
1. Il committente e' tenuto ad affidare i lavori di 
  installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione straordinaria 
  degli impianti indicati all'articolo 1, comma 2, ad imprese abilitate 
  ai sensi dell'articolo 3. 
  2. Il proprietario dell'impianto adotta le misure necessarie per conservarne 
  le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia, 
  tenendo conto delle istruzioni per l'uso e la manutenzione predisposte dall'impresa 
  installatrice dell'impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature installate. 
  Resta ferma la responsabilita' delle aziende fornitrici o distributrici, per 
  le parti dell'impianto e delle relative componenti tecniche da loro installate 
  o gestite.
  3. Il committente entro 30 giorni dall'allacciamento 
  di una nuova fornitura di gas, energia elettrica, acqua, negli edifici 
  di qualsiasi destinazione d'uso, consegna al distributore 
  o al venditore copia della dichiarazione di conformita' dell'impianto, 
  resa secondo l'allegato I, esclusi i relativi allegati obbligatori, o copia 
  della dichiarazione di rispondenza prevista dall'articolo 7, comma 6. La medesima 
  documentazione e' consegnata nel caso di richiesta di aumento di potenza impegnata 
  a seguito di interventi sull'impianto, o di un aumento di potenza che senza 
  interventi sull'impianto determina il raggiungimento dei livelli di potenza 
  impegnata di cui all'articolo 5, comma 2 o comunque, per gli impianti 
  elettrici, la potenza di 6 kw.
  4. Le prescrizioni di cui al comma 3 si applicano in tutti i casi di richiesta 
  di nuova fornitura e di variazione della portata termica di gas. 
  5. Fatti salvi i provvedimenti da parte delle autorita' competenti, decorso 
  il termine di cui al comma 3 senza che sia prodotta la dichiarazione di conformita' 
  di cui all'articolo 7, comma 1, il fornitore o il distributore 
  di gas, energia elettrica o acqua, previo congruo 
  avviso, sospende la fornitura.
Art. 9. Certificato di agibilita' ![]()
1. Il certificato di agibilita' e' rilasciato dalle autorita' competenti previa acquisizione della dichiarazione di conformita' di cui all'articolo 7, nonche' del certificato di collaudo degli impianti installati, ove previsto dalle norme vigenti.
Art. 10. Manutenzione degli impianti ![]()
1. La manutenzione ordinaria degli impianti di cui all'articolo 1 non comporta 
  la redazione del progetto ne' il rilascio dell'attestazione di collaudo, ne' 
  l'osservanza dell'obbligo di cui all'articolo 8, comma 1, fatto salvo il disposto 
  del successivo comma 3.
  2. Sono esclusi dagli obblighi della redazione del progetto e dell'attestazione 
  di collaudo le installazioni per apparecchi per usi domestici e la fornitura 
  provvisoria di energia elettrica per gli impianti di cantiere e similari, fermo 
  restando l'obbligo del rilascio della dichiarazione di conformita'.
  3. Per la manutenzione degli impianti di ascensori e montacarichi in servizio 
  privato si applica il decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, 
  n. 162 e le altre disposizioni specifiche.
Per il decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, n. 162, si vedano la nota alle premesse.
Art. 11. Deposito presso lo sportello unico per l'edilizia 
  del progetto, della dichiarazione di conformita' o del certificato di collaudo. 
  
 
  
1. Per il rifacimento o l'installazione di nuovi impianti di cui all'articolo 
  1, comma 2, lettere a), b), c), d), e), g) ed h), relativi ad edifici per i 
  quali e' gia' stato rilasciato il certificato di agibilita', fermi restando 
  gli obblighi di acquisizione di atti di assenso comunque denominati, l'impresa 
  installatrice deposita, entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori, presso 
  lo sportello unico per l'edilizia, di cui all'articolo 5 del decreto del Presidente 
  della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 del comune ove ha sede l'impianto, la 
  dichiarazione di conformita' ed il progetto redatto ai sensi dell'articolo 5, 
  o il certificato di collaudo degli impianti installati, ove previsto dalle norme 
  vigenti.
  2. Per le opere di installazione, di trasformazione e di ampliamento di impianti 
  che sono connesse ad interventi edilizi subordinati a permesso di costruire 
  ovvero a denuncia di inizio di attivita', di cui al decreto del Presidente della 
  Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, il soggetto titolare del permesso di costruire 
  o il oggetto che ha presentato la denuncia di inizio di attivita' deposita il 
  progetto degli impianti da realizzare presso lo sportello unico per l'edilizia 
  del comune ove deve essere realizzato l'intervento, contestualmente al progetto 
  edilizio.
  3. Lo sportello unico di cui all'articolo 5 del decreto del Presidente della 
  Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, inoltra copia della dichiarazione di conformita' 
  alla Camera di commercio industria artigianato e agricoltura nella cui circoscrizione 
  ha sede l'impresa esecutrice dell'impianto, che provvede ai conseguenti riscontri 
  con le risultanze del registro delle imprese o dell'albo provinciale delle imprese 
  artigiane, alle contestazioni e notificazioni, a norma dell'articolo 14 della 
  legge 24 novembre 1981, n. 689, e successive modificazioni, delle eventuali 
  violazioni accertate, ed alla irrogazione delle sanzioni pecuniarie ai sensi 
  degli articoli 20, comma 1, e 42, comma 1, del decreto legislativo 31 marzo 
  1998, n. 112. 
Il testo dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, recante «testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. (Testo A).», (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 20 ottobre 2001, n. 245, S.O.), e' il seguente: «Art. 5. (R) (Sportello unico per l'edilizia) (decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 398, articolo 4, commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n. 493; articolo 220, regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265).
1. Le amministrazioni comunali, nell'ambito della propria autonomia organizzativa 
  provvedono, anche mediante esercizio in forma associata delle strutture ai sensi 
  del capo V, Titolo II del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ovvero 
  accorpamento disarticolazione, soppressione di uffici o organi gia' esistenti, 
  a costituire un ufficio denominato sportello unico per l'edilizia, che cura 
  tutti i rapporti fra il privato, l'amministrazione e, ove occorra, le altre 
  amministrazioni tenute a pronunciarsi in ordine all'intervento edilizio oggetto 
  della richiesta di permesso o di denuncia di inizio attivita'. (7) 2. Tale ufficio 
  provvede in particolare: 
  a) alla ricezione delle denunce di inizio attivita' e delle domande per il rilascio 
  di permessi di costruire e di ogni altro atto di assenso comunque denominato 
  in materia di attivita' edilizia, ivi compreso il certificato di agibilita', 
  nonche' dei progetti approvati dalla Soprintendenza ai sensi e per gli effetti 
  degli articoli 36, 38 e 46 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490;
b) a fornire informazioni sulle materie di cui al punto a), anche mediante predisposizione di un archivio informatico contenente i necessari elementi normativi, che consenta a chi vi abbia interesse l'accesso gratuito, anche in via telematica, alle informazioni sugli adempimenti necessari per lo svolgimento delle procedure previste dal presente regolamento, all'elenco delle domande presentate, allo stato del loro iter procedurale, nonche' a tutte le possibili informazioni utili disponibili;
d) all'adozione, nelle medesime materie, dei provvedimenti in tema di accesso ai documenti amministrativi in favore di chiunque vi abbia interesse ai sensi dell'articolo 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, nonche' delle norme comunali di attuazione;
e) al rilascio dei permessi di costruire, dei certificati di agibilita', nonche' delle certificazioni attestanti le prescrizioni normative e le determinazioni provvedimentali a carattere urbanistico, paesaggistico-ambientale, edilizio e di qualsiasi altro tipo comunque rilevanti ai fini degli interventi di trasformazione edilizia del territorio;
f) alla cura dei rapporti tra l'amministrazione comunale, il privato e le altre amministrazioni chiamate a pronunciarsi in ordine all'intervento edilizio oggetto dell'istanza o denuncia, con particolare riferimento agli adempimenti connessi all'applicazione della parte seconda del testo unico.
3. Ai fini del rilascio del permesso di costruire o del certificato di agibilita', 
  l'ufficio di cui al comma 1 acquisisce direttamente, ove questi non siano stati 
  gia' allegati dal richiedente:
  a) il parere dell'A.S.L. nel caso in cui non possa essere sostituito da una 
  autocertificazione ai sensi dell'articolo 20, comma 1; 
b) il parere dei vigili del fuoco, ove necessario, in ordine al rispetto della normativa antincendio. 4. L'ufficio cura altresi' gli incombenti necessari ai fini dell'acquisizione, anche mediante conferenza di servizi ai sensi degli articoli 14, 14-bis, 14-ter, 14-quater della legge 7 agosto 1990, n. 241, degli atti di assenso, comunque denominati, necessari ai fini della realizzazione dell'intervento edilizio.
Nel novero di detti assensi rientrano, in particolare:
a) le autorizzazioni e certificazioni del competente ufficio tecnico della regione, per le costruzioni in zone sismiche di cui agli articoli 61, 94 e 62;
b) l'assenso dell'amministrazione militare per le costruzioni nelle zone di salvaguardia contigue ad opere di difesa dello Stato o a stabilimenti militari, di cui all'articolo 16 della legge 24 dicembre 1976, n. 898;
c) l'autorizzazione del direttore della circoscrizione doganale in caso di costruzione, spostamento e modifica di edifici nelle zone di salvaguardia in prossimita' della linea doganale e nel mare territoriale, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 19 del decreto legislativo 8 novembre 1990, n. 374;
d) l'autorizzazione dell'autorita' competente per le costruzioni su terreni confinanti con il demanio marittimo, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 55 del codice della navigazione;
e) gli atti di assenso, comunque denominati, previsti per gli interventi edilizi su immobili vincolati ai sensi degli articoli 21, 23, 24, e 151 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, fermo restando che, in caso di dissenso manifestato dall'amministrazione preposta alla tutela dei beni culturali, si procede ai sensi dell'articolo 25 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490;
f) il parere vincolante della Commissione per la salvaguardia di Venezia, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 6 della legge 16 aprile 1973, n. 171, e successive modificazioni, salvi i casi in cui vi sia stato l'adeguamento al piano comprensoriale previsto dall'articolo 5 della stessa legge, per l'attivita' edilizia nella laguna veneta, nonche' nel territorio dei centri storici di Chioggia e di Sottomanna e nelle isole di Pellestrina, Lido e Sant'Erasmo;
g) il parere dell'autorita' competente in tema di assetti e vincoli idrogeologici;
h) gli assensi in materia di servitu' viarie, ferroviarie, portuali ed aeroportuali;
i) il nulla-osta dell'autorita' competente ai sensi dell'articolo 13 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, in tema di aree naturali protette.».
Il testo dell'articolo 14 della legge 24 novembre1981, n. 689, recante «Modifiche 
  al sistema penale», (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 30 novembre 1981, 
  n. 329, S.O.), e' il seguente: «Art. 14. (Contestazione e notificazione). 
  La violazione, quando e' possibile, deve essere contestata immediatamente tanto 
  al trasgressore quanto alla persona che sia obbligata in solido al pagamento 
  della somma dovuta per la violazione stessa. Se non e' avvenuta la contestazione 
  immediata per tutte o per alcune delle persone indicate nel comma precedente, 
  gli estremi della violazione debbono essere notificati agli interessati residenti 
  nel territorio della Repubblica entro il termine di novanta giorni e a quelli 
  residenti all'estero entro il termine di trecentosessanta giorni dall'accertamento. 
  
  Quando gli atti relativi alla violazione sono trasmessi all'autorita' competente 
  con provvedimento dell'autorita' giudiziaria, i termini di cui al comma precedente 
  decorrono dalla data della ricezione.
  Per la forma della contestazione immediata o della notificazione si applicano 
  le disposizioni previste dalle leggi vigenti. In ogni caso la notificazione 
  puo' essere effettuata, con le modalita' previste dal codice di procedura civile, 
  anche da un funzionario dell'amministrazione che ha accertato la violazione. 
Quando la notificazione non puo' essere eseguita in mani proprie del destinatario, si osservano le modalita' previste dall'articolo 137, terzo comma, del medesimo codice. Per i residenti all'estero, qualora la residenza, la dimora o il domicilio non siano noti, la notifica non e' obbligatoria e resta salva la facolta' del pagamento in misura ridotta sino alla scadenza del termine previsto nel secondo comma dell'articolo 22 per il giudizio di opposizione. L'obbligazione di pagare la somma dovuta per la violazione si estingue per la persona nei cui confronti e' stata omessa la notificazione nel termine prescritto.
Il testo degli articoli 20, comma 1, e 42,comma 1, del decreto legislativo 31 marzo1998, n. 112, recante «Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59.», (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 21 aprile 1998, n. 92, S.O.), sono i seguenti: «Art. 20. (Funzioni delle camere di commercio, industria artigianato e agricoltura).
1. Sono attribuite alle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura 
  le funzioni esercitate dagli uffici metrici provinciali e dagli uffici provinciali 
  per l'industria, il commercio e l'artigianato, ivi comprese quelle relative 
  ai brevetti e alla tutela della proprieta' industriale.». 
  «Art. 42. (Abrogazioni). 1. Sono abrogate le disposizioni dell'articolo 
  60, comma 10, del decreto 4 agosto 1988, n. 375 del Ministro dell'industria, 
  del commercio e dell'artigianato, dell'articolo 23, comma 6, del decreto 4 giugno 
  1993, n. 248 del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, 
  dell'articolo io, comma 4, della legge 25 agosto 1991, n. 287, nella parte in 
  cui individuano l'ufficio provinciale dell'industria, del commercio e dell'artigianato 
  come organo competente per l'irrogazione delle sanzioni pecuniarie, nonche' 
  tutte le disposizioni incompatibili con la normativa vigente per effetto dell'abrogazione 
  delle menzionate disposizioni.
Art. 12. Contenuto del cartello informativo ![]()
1. All'inizio dei lavori per la costruzione o ristrutturazione dell'edificio contenente gli impianti di cui all'articolo 1 l'impresa installatrice affigge un cartello da cui risultino i propri dati identificativi, se e' prevista la redazione del progetto da parte dei soggetti indicati all'articolo 5, comma 2, il nome del progettista dell'impianto o degli impianti.
Art. 13. Documentazione 
 
  Abrogato con Decreto 
  Legge 25 giugno 2008, n. 112
1. I soggetti destinatari delle prescrizioni previste dal presente decreto conservano la documentazione amministrativa e tecnica, nonche' il libretto di uso e manutenzione e, in caso di trasferimento dell'immobile, a qualsiasi titolo, la consegnano all'avente causa. L'atto di trasferimento riporta la garanzia del venditore in ordine alla conformita' degli impianti alla vigente normativa in materia di sicurezza e contiene in allegato, salvo espressi patti contrari, la dichiarazione di conformita' ovvero la dichiarazione di rispondenza di cui all'articolo 7, comma 6. Copia della stessa documentazione e' consegnata anche al soggetto che utilizza, a qualsiasi titolo, l'immobile.
Art. 14. Finanziamento dell'attivita' di normazione 
  tecnica ![]()
1. In attuazione dell'articolo 8 della legge n. 46/1990, all'attivita' di normazione 
  tecnica svolta dall'UNI e dal CEI e' destinato il tre per cento del contributo 
  dovuto annualmente dall'Istituto nazionale per la assicurazione contro gli infortuni 
  sul lavoro (INAIL) per l'attivita' di ricerca ai sensi dell'articolo 3, comma 
  3, del decreto-legge 30 giugno 1982, n. 390, convertito, con modificazioni, 
  dalla legge 12 agosto 1982, n. 597. 
  2. La somma di cui al comma 1, calcolata sull'ammontare del contributo versato 
  dall'INAIL e' iscritta a carico di un apposito capitolo dello stato di previsione 
  della spesa del Ministero dello sviluppo economico per il 2007 e a carico delle 
  proiezioni del corrispondente capitolo per gli anni seguenti. 
Per l'articolo 8 della legge 5 marzo 1990, n. 46, si vedano le note alle premesse. Il testo dell'articolo 3, terzo comma, decreto-legge 30 giugno 1982, n. 390, recante «Disciplina delle funzioni prevenzionali e omologative delle unita' sanitarie locali e dell'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro», (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 10 luglio 1982, n. 179). Convertito in legge, con modificazioni, con legge 12 agosto 1982, n. 597 (Gazzetta Ufficiale 25 agosto 1982, n. 233), e' il seguente: Il contributo di cui all'articolo 3, secondo comma, della legge 19 dicembre 1952, n. 2390, viene assegnato al fondo sanitario nazionale di cui all'articolo 51 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, per essere destinato ad attivita' di ricerca nel campo della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, a partire dalla cessazione dell'attivita' commissariale dell'ENPI.
1. Alle violazioni degli obblighi derivanti dall'articolo 7 del presente decreto 
  si applicano le sanzioni amministrative da euro 100,00 ad euro 1.000,00 con 
  riferimento all'a' e complessita' dell'impianto, al grado di pericolosita' ed 
  alle altre circostanze obiettive e soggettive della violazione.
  2. Alle violazioni degli altri obblighi derivanti dal presente decreto si applicano 
  le sanzioni amministrative da euro 1.000,00 ad euro 10.000,00 con riferimento 
  all'entita' e complessita' dell'impianto, al grado di pericolosita' ed alle 
  altre circostanze obiettive e soggettive della violazione. 
  3. Le violazioni comunque accertate, anche attraverso verifica, a carico delle 
  imprese installatrici sono comunicate alla Camera di commercio, industria, artigianato 
  e agricoltura competente per territorio, che provvede all'annotazione nell'albo 
  provinciale delle imprese artigiane o nel registro delle imprese in cui l'impresa 
  inadempiente risulta iscritta, mediante apposito verbale.
  4. La violazione reiterata tre volte delle norme relative alla sicurezza degli 
  impianti da parte delle imprese abilitate comporta altresi', in casi di particolare 
  gravita', la sospensione temporanea dell'iscrizione delle medesime imprese dal 
  registro delle imprese o dall'albo provinciale delle imprese artigiane, su proposta 
  dei soggetti accertatori e su giudizio delle commissioni che sovrintendono alla 
  tenuta dei registri e degli albi. 
  5. Alla terza violazione delle norme riguardanti la progettazione ed i collaudi, 
  i soggetti accertatori propongono agli ordini professionali provvedimenti disciplinari 
  a carico dei professionisti iscritti nei rispettivi albi.
  6. All'irrogazione delle sanzioni di cui al presente articolo provvedono le 
  Camere di commercio, industria, artigianato ed agricoltura.
  7. Sono nulli, ai sensi dell'articolo 1418 del Codice Civile, i patti relativi 
  alle attivita' disciplinate dal presente regolamento stipulati da imprese non 
  abilitate ai sensi dell'articolo 3, salvo il diritto al risarcimento di eventuali 
  danni. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella 
  Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto 
  obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
  Roma, 22 gennaio 2008 
Il Ministro dello sviluppo economico Bersani -Il Ministro dell'ambiente e della 
  tutela del territorio e 
  del mare Pecoraro Scanio 
Visto, il Guardasigilli (ad interim): Prodi -Registrato alla Corte dei conti il 22 febbraio 2008
Ufficio di controllo atti Ministeri delle attivita' produttive, registro n. 1, foglio n. 182
Il testo dell'articolo 1418 del Codice Civile, e' il seguente: «Art. 1418. (Cause di nullita' del contratto). -Il contratto e' nullo quando e' contrario a norme imperative, salvo che la legge disponga diversamente. Producono nullita' del contratto la mancanza di uno dei requisiti indicati dall'articolo 1325, l'illiceita' della causa, l'illiceita' dei motivi nel caso indicato dall'articolo 1345 e la mancanza nell'oggetto dei requisiti stabiliti dall'articolo 1346. Il contratto e' altresi' nullo negli altri casi stabiliti dalla legge.».
Allegato 
  I
  Dichiarazione di conformità dell'impianto 
  alla regola dell'arte
  Allegato 
  II 
  Dichiarazione di conformità dell'impianto 
  alla regola dell'arte (Fac-simile ad uso degli Uffici Tecnici interni di imprese 
  non installatrici)