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GLI
ACCIAI INOX: Nell’industria
moderna si è constatato che le caratteristiche degli acciai al carbonio non
rispondono in modo soddisfacente alle esigenze dei costruttori, e gli stessi
acciai legati, qualora impiegati in ambienti aggressivi, non offrono quelle doti
di affidabilità e sicurezza richieste per renderli sicuri e durevoli nel tempo.
Per ottenere queste particolari doti si ricorre ad una specifica qualità di
acciai: gli acciai Ni-Cr, detti anche acciai INOX. COSTRUZIONE:Gli
acciai inox devono avere elevata purezza per evitare che inclusioni provochino
eterogeneità nella struttura innescando processi di corrosione. Per ovviare a
ciò, la fabbricazione dell'acciaio inossidabile avviene prevalentemente in
forni elettrici. Per ottenere queste caratteristiche, i materiali di partenza
dovranno avere una elevata purezza, che si potrà accertare attraverso un'analisi della composizione chimica. Particolare cura va riposta nella
ossidazione e nella successiva disossidazione del bagno metallico, operando in
modo tale da evitare che in quest'ultimo sia presente una eccessiva quantità
di prodotti ossidati al termine dell’ossidazione. COMPOSIZIONE CHIMICA:Tale
caratteristica riveste particolare importanza per questa gamma di acciai,
prevalentemente composti da: Fe - C - Cr – Ni. Dal punto di vista della
composizione chimica sono notevoli i tenori di Cr e Ni, ma possono essere
presenti anche Si ed Al che provocano un aumento della resistenza alla
ossidazione a caldo; Mo, che aumenta la resistenza alla corrosione a caldo; V e
Ti, che formano carburi stabili riducendo così la tendenza alla corrosione
intergranulare che è dovuta alla precipitazione di carburi lungo i giunti dei
grani. Il W provoca un aumento della resistenza meccanica a caldo, mentre il Cu
aumenta la resistenza alla corrosione. INFLUENZA DEL Cr - Ni SULLE LEGHE Fe – C. Generalmente
queste leghe hanno un tenore di carbonio sensibilmente inferiore allo 1,0 %. Gli
acciai INOX possono essere suddivisi in tre categorie:
E'
evidente che la struttura è in funzione del tenore di Cr e Ni. Avremo acciai
martensitici sino ad un tenore di Cr = 12 %, mentre avremo acciai ferritici per
tenori superiori al 12 %. Per avere acciai austenitici è necessaria la presenza
di Ni in un tenore di circa il 7 %. ACCIAI
INOX MARTENSITICI: Sono
leghe Fe - C - Cr con tenori di cromo compresi fra 11 e 18%. Questi acciai
vengono riscaldati lentamente fino alla temperatura di completa
austenitizzazione e quindi raffreddati adeguatamente, in maniera tale da
generare la trasformazione dell'Austenite in Martensite. TRATTAMENTI TERMICI:
Il
trattamento termico di questi acciai è simile a quello degli acciai da
bonifica. Dato
l'alto tenore di Cr, questi acciai sono completamente temprabili anche in
spessori rilevanti. Essi sono anche soggetti a:
RICOTTURA: Scopo
di questo trattamento è quello di portare il materiale ad uno stato di maggior
addolcimento, necessario se il pezzo deve essere sottoposto alla lavorazione
all'utensile. TEMPRA:Data
la scarsa conducibilità termica degli acciai INOX, il riscaldamento deve essere
molto lento. E' consigliabile in questo caso operare un riscaldamento in due
tempi:
RINVENIMENTO:Il
rinvenimento permette di ottenere le migliori caratteristiche meccaniche e la
maggior resistenza alla corrosione fino a temperature di circa 400°C, e
caratteristiche meccaniche fino a 600°C. Talvolta viene effettuata una
distensione a temperature di 150/400°C allo scopo di eliminare le tensioni
residue ed aumentare la stabilità meccanica. Per
gli acciai ad elevato tenore di carbonio la distensione spesso sostituisce il
rinvenimento. Se
l'acciaio è stato temprato ad alte temperature si esegue il rinvenimento, se
invece l'acciaio è stato temprato a basse temperature si esegue una
distensione. PROPRIETA' AD ALTA TEMPERATURA:Dopo
i trattamenti termici, gli acciai INOX MARTENSITICI non trovano impiego nè a
temperature inferiori agli 0°C, nè a temperature superiori alla temperatura di
rinvenimento in quanto si annullerebbero i vantaggi ottenuti con la bonifica. ACCIAI
INOX FERRITICI:
Sono
leghe composte da: Fe, C e Cr non suscettibili a tempra. COMPOSIZIONE CHIMICA:In
questi acciai il tenore di carbonio è compreso fra lo 0,06 e lo 0,16%, mentre
il tenore di cromo può variare dal 13 al 26 %. Se la resistenza alla corrosione
non riveste particolare importanza, sarà opportuno utilizzare bassi tenori di Cr
migliorando cosi la saldabilità, la tenacità e la durezza. Si
possono avere in lega piccole percentuali di Se, Zr, S e P (per migliorare la
lavorabilità all'utensile). I
più grandi pericoli per questi acciai sono la facilità con cui si verifica
l’ingrossamento del grano, la facilità con la quale emettono carburi a
temperature di circa 800°C e la tendenza a formare grani anormali dopo
saldatura. TRATTAMENTI TERMICI:Non
essendoci punti critici l'unico trattamento possibile è una ricottura di
cristallizzazione eseguita a circa 650 / 830°C per una durata di 1 o 2 ore. Essendo
questi acciai soggetti a fragilità di rinvenimento, bisogna evitare lenti
raffreddamenti a temperature di circa 400/600°C. Talvolta è sufficiente il
solo trattamento termico per rigenerare la struttura, ma è necessaria una
lavorazione plastica a temperature relativamente basse (circa 700°C) per
rompere il grano e omogeneizzare la struttura. PROPRIETA' AD ALTA E BASSA TEMPERATURA:Questi
acciai sono i meno adatti ad essere usati a bassa temperatura, mentre ad alte
temperature presentano una resistenza alla corrosione in modo proporzionale alla
percentuale di cromo in lega. Presentano
buona resistenza fino a temperature di circa 1000°C, a temperature di circa 500/850°C presentano nuovamente fragilità di rinvenimento dovute alla fase che
provoca un decadimento delle caratteristiche meccaniche. ACCIAI INOX
AUSTENITICI:
Sono leghe
Fe - Cr - Ni - C con tenori di Cr dal 12 al 30 % e di Ni dal 7 al 35 % con
struttura completamente austenitica non esistendo i punti di trasformazione se
non a temperature inferiori a quella ambiente. COMPOSIZIONE CHIMICAPer
questa categoria di acciai è opportuno che il tenore di carbonio sia il più
basso possibile in modo da ridurre al minimo la percentuale di cromo assorbito
per formare carburi; si ricorda infatti che il cromo impartisce resistenza alla
corrosione solo se in soluzione solida (come del resto il nichel). Un aumento
del tenore di nichel rende possibile una deformazione a freddo più profonda. TRATTAMENTI TERMICIQuesta
categoria di acciaio è soggetta ai seguenti trattamenti termici:
SOLUBILIZZAZIONEConsiste
in un riscaldamento sino a temperature superiori ai 1000°C in modo da
raggiungere, oltre all'equilibrio chimico, l'equilibrio strutturale. L’acciaio
viene mantenuto a tale temperatura per un tempo sufficientemente lungo in modo
da portare in soluzione la maggiore quantità possibile di carburi. Un
raffreddamento sufficientemente veloce permette di ottenere alla temperatura
ambiente solo austenite. I fattori che influiscono su questo trattamento sono
tre, e precisamente:
Bisogna
agire su questi tre punti in modo da portare in soluzione la minor quantità
possibile di carburi senza ingrossare eccessivamente il grano, in quanto la
soggettibilità a corrosione aumenta con l'aumentare delle dimensioni del grano. STABILIZZAZIONEConsiste
in un riscaldamento di circa 900°C, mantenimento a temperatura per circa due
ore e successivo raffreddamento in aria. Scopo
di questo trattamento termico è quello di aumentare la resistenza alla
corrosione. DISTENSIONEConsiste
in un riscaldamento di circa 350 /430°C, mantenimento a tale temperatura per
circa 30 minuti e quindi raffreddamento in aria. Lo scopo è di ridurre la
corrosione sotto tensione. PROPRIETA’ MECCANICHEQuesta
categoria di acciai a temperatura ambiente presenta le seguenti caratteristiche
meccaniche:
Caratteristica
di questi acciai, assai spiccata, è la facilità con cui si incrudiscono. In
conseguenza della loro resistenza all’ossidazione e della loro elevate
caratteristiche meccaniche alle alte temperature, gli acciai austenitici vengono
comunemente impiegati in tutte quelle applicazioni in cui si richiedono
materiali atti a sopportare gravose condizioni di esercizio. CORROSIONE:
Può
sembrare strano, ma gli acciai Ni-Cr sono anch'essi soggetti a corrosione.
L'esatta conoscenza di questi fenomeni suggerisce il giusto impiego di questa
categoria di acciai. Gli
acciai inossidabili resistono bene ad alcuni aggressivi chimici, ma sono invece
sensibili alla corrosione per aerazione differenziale, a quella di contatto,
alla tensocorrosione e alle correnti elettriche disperse. CORROSIONE DEGLI ACCIAI MARTENSITICI Il
fenomeno delle fragilità da corrosione che si riscontrano negli acciai
martensitici può avere diversa origine:
CORROSIONE
DEGLI ACCIAI FERRITICI
Questi
acciai, come abbiamo più volte ripetuto, non sono passibili di trattamento
termico se si esclude una ricottura avente lo scopo di rendere omogenea la
struttura ed eliminare quindi la fragilità a 475°C. Questi acciai presentano
un'ottima resistenza alla corrosione. CORROSIONE DEGLI ACCIAI AUSTENITICIAumentando il tenore di Ni fino a
valori di circa il 7/8 % si giunge nel campo degli acciai austenitici. Dal
punto di vista della resistenza alla corrosione, la struttura austenitica è
molto interessante perché:
In
pratica possiamo dire che la composizione migliore e più economica per un
acciaio austenitico è quella con il 18 % di Cr e l' 8 % di Ni, ma il guaio
maggiore presentato da questo acciaio è costituito dalle alterazioni che si
producono per effetto di un riscaldamento a temperature dell’ordine di 600/800°C.
Esso provoca una rapida precipitazione dei carburi e quindi una improvvisa
eterogeneità strutturale, fonte questa di corrosione. Ciò
è dovuto non tanto all’eterogeneità strutturale, ma
all’impoverimento di Cr nella lega, impoverimento che può raggiungere valori
del 20 %. Tale effetto deleterio del rinvenimento si ha anche per effetto della
saldatura ossiacetilenica. Solo
un trattamento termico completo di tempra (raffreddamento rapido da temperature
superiori ai 1000°C) potrebbe portare in soluzione i carburi precipitati,
eliminando cosi l’eterogeneità nell’austenite, ma questo trattamento non può
essere effettuato su pezzi di grosse dimensioni o parti già in opera. La
corrosione e le caratteristiche meccaniche degli acciai inox dipendono dalla
struttura e dalla distribuzione dei carburi e dei nitruri. Per meglio
puntualizzare il fenomeno della corrosione si può affermare che: gli acciai Ni-Cr resistono
bene in ambienti ossidanti, mentre presentano scarsa resistenza a corrosione in
acqua stagnante o quieta in quanto tali acque hanno un tasso di ossigeno molto
basso che non consente all’acciaio di passivarsi. PASSIVAZIONE:
Per
passivazione si intende quel fenomeno in cui un metallo, a causa di un brusco
aumento del suo potenziale elettrochimico, tende a comportarsi come un metallo
nobile cessando di corrodersi. Questo
arresto della corrosione può avvenire in tempo più o meno lungo; in pratica
però interessa il comportamento a lunga durata assai più di quello iniziale. La
teoria più diffusa è che su un metallo si formi un velo tenuissimo di ossido
teoricamente inerte e a potenziale pressoché nullo, tale pertanto da non
consentire il passaggio di soluzioni di ioni. Lo
stato passivo può tuttavia essere distrutto dalla presenza di acidi altamente
corrosivi ed operazioni meccaniche, ma spesso esso si riforma con una certa
rapidità non appena scompare la causa alterante.
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