AERMACCHI MB-326

Profilo tecnico

Tipo: addestratore avanzato biposto con possibilità di attacco al suolo;

Motore: 1 turboreattore Rolls-Royce (Bristol Siddeley) Viper 11 Mk22-1 da 1135 Kg/spinta;

Prestazioni: velocità massima 816 km/h, velocità di crociera 797 km/h, velocità di salita iniziale 1082 m/min, velocità di crociera 170 Km/h, tangenza 11890 m, autonomia oraria 3h 27 min;

Pesi: a vuoto 2350 kg, a pieno carico 3650 kg;

Dimensioni: apertura alare 10,04 m, lunghezza 10,56 m, altezza 3,54 m, superficie alare: 19,00 m²;

Varie: carico utile 1220 Kg, max carburante imbarcato 1380 l;

Armamento: due mitragliatrici da 7,62 mm in opzione sui primi esemplari, sei punti d'attacco subalari per bombe, contenitori per razzi, cannoni o fotocamere per un massimo di 1814 kg;Limitazioni d'impiego: accelerazione g. positivi +7.5, accelerazione g. negativi –2.5.

Altre Notizie

Le linee fluide, la maneggevolezza e le alte prestazioni resero l'MB - 326, concepito da Ermanno Bazzocchi, uno dei migliori aerei da addestramento degli anni Sessanta. Fu costruito in 761 esemplari e adottato da molti Paesi. La produzione terminò nel 1983, molti degli aerei costruiti in Italia, oltre che in australia, brasile e Sudafrica, rimangono in servizio come addestratori basici o aerei COIN (antiguerriglia). L'inviluppo di questo velivolo si evolse continuamente, fino a quando fu sostituito dall'MB - 339. L'Aeronautica militare Italiana impiega i 137 superstiti ricevuti in compiti di comunicazione, oppure come bersaglio radiocomandato. Una versione interessante fu l'MB-326K, monoposto d'attacco equipaggiato con un motore più potente, due cannoni DEFA da 30 mm integrati nella fusoliera e numerose possibilità d'armamento tra cui missili aria-aria Matra Magic. Il principale utente resta il Sudafrica con la versione Impala MkII costruita su licenza dall'Atlas, che hanno avuto larga parte nei combattimenti in Namibia e Angola. L'MB 326 è in dotazione all'Istituto dal 17 marzo 1980 proveniente dalla scuola di volo B.I.A.

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I-GOGO

 

Quest'elicottero è stato progettato e costruito a Udine negli anni '50 da tre industriali appassionati di aeronautica. Essi inizialmente costruirono un semplice carrello con un motore, un rotore ed un sedile e, con molta cautela, incominciarono ad effettuare i primi balzi sull'aviosuperficie di Campoformido. Successivamente, dopo aver constatato la fattibilità del progetto di costruire un elicottero, crearono una struttura industriale e realizzarono il primo prototipo quadriposto. Essi incontrarono innanzi tutto il problema della trasmissione del moto dal motore al rotore, poiché l'asse del primo era orizzontale mentre quello del secondo era verticale. Inoltre dovettero far costruire il rotore in Germania; quest'ultimo era in vetroresina e costava più del resto della macchina. Nel '59 essi presentarono il velivolo al salone di Le Bourget e in quell'occasione stabilirono il record mondiale di velocità in volo livellato per elicotteri di quel peso. Essi riuscirono in questa impresa grazie all'installazione dello scarico a tromboncino che produceva un incremento di velocità di circa 5 nodi; questo scarico sfruttava il principio di Venturi. Sempre durante quel salone il pilota collaudatore Bertuzzi lo portò in volo con poca benzina al fine di renderlo più leggero e perciò più manovrabile; durante il volo, però, il motore piantò a causa della fine della stessa. Bertuzzi riuscì ad atterrare in autorotazione rompendo in questo modo i pattini ed il rotore anticoppia. La ditta però non riuscì a vendere nessun esemplare in quanto venne fatta una forte opposizione di mercato nei suoi confronti. Oggi di questo elicottero rimangono solo due esemplari incompleti: uno si trova nella base di Viterbo e presto verrà trasferito al museo dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle; l'altro si trova appunto al Malignani dal 1983. Quest'ultima è la stessa macchina che rimase incidentata a Parigi, anche se è stata in parte riassemblata; mancano infatti solo il rotore principale e quello anticoppia.

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FIAT (AERITALIA) G-91R

Profilo tecnico

Tipo: cacciabombardiere monoposto tattico;

Motore: un turboreattore a flusso assiale Fiat Bristol Siddeley “Orpheus” 803 che fornisce una spinta al decollo di 2270 Kg/spinta;

Prestazioni: velocità max 1030 Km/h, velocità di stallo 232 km/h, velocità di salita iniziale 1829 m/min, tangenza operativa 12200 m, autonomia di trasferimento 1850 Km;

Pesi: a vuoto 3688 Kg, peso normale al decollo 5352 Kg, peso max decollo 5500 Kg, carico alare max 335Kg/m 2 ;

Dimensioni: apertura alare 8,56 m, lunghezza tot 10,29 m, altezza 4,00 m e superficie alare 16,42 m 2 ;

Varie: max carburante imbarcato 1250 l;

Armamento: 4 cannoncini anteriori fissi da 20 mm e un totale di 680 Kg di carico bellico su quattro attacchi subalari.

Altre notizie

Il G-91 venne progettato dall'Ingegner Giuseppe Gabrielli per soddisfare una specifica NATO del 1958 per un cacciabombardiere leggero e da ricognizione capace di operare da basi semipreparate. L'architettura generale del G-91R rappresenta una riproduzione dell'F-86K ma rivista e corretta con l'introduzione di diverse migliorie anche nella struttura. Il primo prototipo venne portato in volo il 9 Agosto 1956 ma il velivolo venne adottato effettivamente solo dall'Italia e dalla Germania occidentale. La versione iniziale era una versione d'attacco in grado di portare un arma nucleare tattica. Sequì il G-91R dotato di tre fotocamere installate nel muso, una anteriore e due laterali. I restanti velivoli di questa serie vennero riassegnati al 51° stormo trasferitosi a Istrana (Tv), dove nel 1989 ha iniziato la loro sostituzione con gli AMX. La seconda versione base fu la G-91T biposto da addestramento per soddisfare le esigenze sia dell'Aeronautica Militare che della Luftwaffe. Gli ultimi G-91, in cui la potenzialità del progetto venne sfruttata al massimo, furono quelli della serie Y che ebbero la peculiarità di avere due motori (dotati di post-bruciatore) General Electric J85 che garantirono un incremento di spinta del 63% a prezzo di un aumento del peso di 18%.Il G-91R è in dotazione all'Istituto dal 19 settembre 1985, proveniente da Istrana (Tv).

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NORTH AMERICAN(CANADAIR) F86E SABRE

 

Profilo tecnico

Tipo: caccia monoposto da superiorità aerea;

Motore: un turboreattore a flusso assiale General Electric J47-GE-13 da 2360 Kg/Spinta;

Prestazioni: velocità massima 1040 Km/h; velocità di salita iniziale 2220 m/min, tangenza operativa 14630 m, autonomia 2044 Km;

Pesi: a vuoto 5073 Kg, massimo al decollo 8063 Kg;

Dimensioni: apertura alare 11,37 m, lunghezza 11,43 m, altezza 4,47 m, superficie alare 26,77 m 2 ;

Armamento: 6 mitragliatrici anteriori fisse Browing M3 da 12.7 mm ;

Limitazioni d'impiego: accelerazione max g. positivi +7,5, accelerazione max g. negativi –3.0;

Varie: max. carburante imbarcato 3570 l.

Altre notizie

Il primo prototipo compì il suo volo inaugurale il 1° ottobre del 1947, introducendo il concetto dell'ala a freccia sui caccia americani. La prima versione di serie, denominata F-86A entrò in servizio nei reparti dell'USAF nel febbraio del 1949, mentre un altro F-86A conquistò il primato mondiale di velocità il 15 Settembre del 1948, volando a ben 1080 Km/h. Il Sabre era un caccia monoreattore ad ala bassa a freccia di costruzione interamente metallica, la fusoliera alloggiava un abitacolo pressurizzato, dotato di seggiolino eiettabile e coperto da un tettuccio a bolla. Il velivolo divenne famoso nella guerra di Corea, nel corso della quale si dimostrò un valido caccia (l'unico modello alleato in grado di affrontare più o meno ad armi pari il Mikoyan-gurevich MIG-15). Il North American Sabre, fu anche acquistato dalla RAF per riequipaggiare gli Squadron di prima linea in Germania nell'attesa dell'arrivo dei caccia britannici con ali a freccia, gli Supermarine Swift e gli Hawker Hunter. Infine, anche l'Aeronautica Militare Italiana acquisì un complessivo di 179 Sabre di produzione canadese (si tratta di Canadair CL-13A Mk.4 costruiti su licenza, più conosciuti come F-86E), rimasti in servizio dal 1954 al 1964. L'F-86E Sabre è in dotazione all'Istituto dal 22 gennaio 1964 proveniente dalla 2° Aerobrigata caccia intercettori schierata sull'aeroporto di Cameri (No).

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BEECH C-45 EXPEDITER

Profilo tecnico

Tipo: velivolo da trasporto passeggeri o merci

Motore: 2 Pratt & Whitney R-985-AN-1 Wasp Jr. radiali a 9 cilindri raffreddati ad aria da 450 HP ciascuno;

Prestazioni: velocità max 372 Km/h, autonomia 1.130 Km, tangenza operativa 6.100 m;

Pesi: a vuoto 4200 kg;

Dimensioni: apertura alare 14,53 m, lunghezza 10,44 m, altezza 2,95 m

Altre notizie

Il C-45 Expediter nacque dal modello civile 18 del 1936. I vertici militari s'interessarono al modello a partire dal 1941 e, durante la Seconda Guerra Mondiale, esso venne convertito in un velivolo per il trasporto leggero militare. Furono prodotte più versioni, tra cui una per l'addestramento al bombardamento ed una per l'addestramento al tiro. Questo aereo venne impiegato sia dall'esercito che dalla marina, la quale utilizzò anche dei modelli muniti di galleggianti, i quali erano fissati sotto le ali. Dopo una fortunata carriera nell'esercito (oltre 4300 esemplari prodotti), il modello fu ripreso nella sua versione civile e la sua produzione continuò fino al 1969. Bisogna inoltre ricordare che dal 1946 furono effettuati alcuni aggiornamenti tecnologici, tra cui delle variazioni strutturali e delle evoluzioni motoristiche, in modo tale da aumentare la potenza del motore dai 320 CV iniziali ai circa 355 CV delle ultime versioni. Sono apparse anche versioni turboelica. Il totale dei modelli prodotti è di oltre 9000 esemplari. Il velivolo in dotazione all'Istituto A. Malignani giunse a Udine nel giugno del 1982 dalla base di Guidonia (Roma). Si tratta di un esemplare dotato di un impianto aerofotogrammetrico costituito da tre macchine fotografiche posizionate sotto la fusoliera. L'operatore addetto alle fotografie sedeva all'interno del muso rivestito in plexiglas, tenendo i piedi e le gambe in due tubi sporgenti verso il basso. In particolare, l'aereo in dotazione all'I.T.I. venne rischiarato sulla base di Rivolto nel 1976 con il compito di fotografare l'Alto Friuli e la Carnia, colpiti durante quell'anno da un violento terremoto.

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AERMACCHI AM-3 C

Profilo tecnico

Tipo: aereo da osservazione con capacità STOL;

Motore: Piaggio Lycoming G50 della potenza massima di 320 Cv continuativa (340 Cv per 5 minuti);

Prestazioni: velocità max 278 Km/h, salita 3000 m in 7'30”, autonomia oraria 4h 30', velocità ascensionale costante in configurazione pulita 425 m/min fino a 2500 m, velocità di stallo con ipersostentatori abbassati 78 Km/h, velocità di stallo con ipersostentatori abbassati e piena potenza 61 Km/h, corsa di decollo 85 m, autonomia oraria: 5h 45min;

Pesi: a vuoto 1100 Kg, peso max senza carichi esterni 1250 Kg, a pieno carico 1750 Kg;

Dimensioni: apertura alare 11,72 m, lunghezza 8,73 m, altezza 2,72 m, superficie alare 19,04 m 2 ;

Varie: massimo carburante imbarcato 318 l, carico utile 665 Kg;

Limitazioni d'impiego: accelerazione max g. positivi +4.4, accelerazione max g. negativi -1.76;

Accessori: sono previsti gli attacchi per l'installazione di sci o galleggianti, predisposizione per l'impiego come ambulanza con due barelle

Altre notizie

L'AM3-C è un aeroplano interamente metallico, monomotore, ad ala controventata, provvisto di carrello fisso convenzionale con ruotino posteriore. E' un velivolo con caratteristiche STOL (Short Take Off and Landing, ovvero decollo e atterraggio corti) per la sorveglianza diretta e il controllo del campo di battaglia nelle zone di guerriglia. Facile da pilotare e da mantenere in efficienza poteva operare in maniera sicura e redditizia a ridosso delle linee di combattimento, con distaccamenti individuali, essendo sufficiente un equipaggio di solo due persone tanto per il volo quanto per i servizi a terra.

La massima facilità di manutenzione, e di riparazioni con impiego di attrezzature elementari, ha rappresentato uno dei principali pregi del progetto.

La cabina può ospitare fino a tre persone: pilota, copilota, ed un eventuale passeggero. Gli occupanti dispongono di un'eccezionale visibilità, sia nella configurazione di volo sia nel rullaggio a terra.

L'AM-3C in dotazione all'Istituto dal 26 luglio 1969 proviene dall'Aermacchi.

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ELICOTTERO AB-47

Profilo tecnico

Tipo: elicottero biposto da ricognizione e impiego generale;

Motore: Lycomyng VO – 435 – A1 della potenza max 260 HP a 3400 giri/min;

Rotore: bipala a barra stabilizzatrice;

Prestazioni: velocità di crociera 169 km/h, velocità di salita iniziale 4,43 m/s, autonomia massima senza riserve 504 km;

Pesi: peso a vuoto equipaggiato 814 kg, peso massimo al decollo 1438 kg;

Dimensioni: altezza fuoritutto 2.882 m, lunghezza fuoritutto 13.170 m, larghezza fuoritutto 2,885 m, diametro rotore principale 11.316 m, diametro rotore di coda 1.781 m;

Varie: max carburante imbarcato 222 l cabina a due o tre posti ricoperta da una struttura in plexiglas fusoliera in traliccio di tubi metallici scoperti.

Altre Notizie

Gli elicotteri della serie Bell 47, prodotti su licenza dall'Agusta, hanno equipaggiato tutte e tre le forze amate italiane e tutti i corpi dello stato. Nell'estate del ‘42 la Bell Aircraft incomincia la costruzione di un elicottero con rotore bipala.

L'anno dopo iniziarono i voli di collaudo, il primo volo ufficiale avvenne l'8 dicembre del 1945. In seguito, a questa macchina fu rilasciato il primo certificato di navigabilità per elicotteri del mondo e così la Bell iniziò una piccola serie di dieci unità.

Il primo approccio dell'A.M. si ebbe quando nel ‘49 due militari graduati tornarono dall'America con in tasca il brevetto di piloti di elicottero e quindi furono affidati a loro 2 B 47D. L'A.M. seguiva con molto interesse questo tipo d'elicottero tanto che nel ‘53 fu aperto a Roma il primo Reparto Addestramento Elicotteri. Contemporaneamente la Bell cercava industrie in grado di produrre tale modello in quantità. In Italia l'unica che ottenne la cessione fu la ditta di costruzioni aeronautiche “Giovanni Agusta” di Cascina Costa (VA). Nel ‘54 decollava da Cascina Costa il primo elicottero Bell costruito dall'Agusta, l'AB47G. Dopo gli obbligatori test d'affidabilità inizia la produzione in serie di tali macchine richieste dall'A.M., dalla Marina, dall'E.I. e altri corpi statali.

Era alla fine del ‘54 che il Reparto Addestramento Elicotteri riceveva i primi 5 esemplari; anche l'E.I. iniziava ad interessarsi all'ala rotante e nel ‘55 iniziava l'addestramento di piloti e tecnici.

Nella primavera del ‘56 a Casarsa della Delizia (PN) veniva ufficialmente inaugurato il Reparto Sperimentale Elicotteri. In poco tempo a Casarsa venne istituito il 1° Reparto Elicotteri.

Negli anni ‘60 l'arrivo degli elicotteri a turbina da impiego generale, portava il passaggio delle macchine serie ‘47 alle nuove S.E.R., quindi gli AB47 diventavano macchine da ricognizione.

L'elicottero AB 47 presente in officina proviene dal lotto d'elicotteri reduci dal Vietnam, ceduti dall'U.S. Army all'Aeronautica militare italiana dopo una revisione effettuata da diversi allievi dell'I.T.I. e specialisti nell'istituto nell'Agosto del 1979.

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SPALINGER 21


Profilo tecnico

Apertura alare: 17,00 m

Lunghezza: 7,60 m

Superficie alare: 20,20 m 2

Peso a vuoto: 220 kg

Carico utile: 200 kg

Velocità massima di traino: 120 km/h

Altre notizie

Quest'aliante fu interamente realizzato dagli allievi dell'I.T.I. A.Malignani negli anni '50, su progetto svizzero. Quando però l'istituto fu trasferito da via Manzoni in via L.Da Vinci, il progetto venne abbandonato. La macchina, quindi, venne completata solamente negli anni '80. L'architettura di questo velivolo è ad ala a gabbiano, la sua struttura è interamente in legno e le ali sono rivestite in tela di cotone .

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